Un basso indice caviglia-braccio (Abi) è indicativo di aterosclerosi e di aumentato rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. Lo screening per un ridotto Abi può identificare un rischio asintomatico potenzialmente utile per trattamenti preventivi. Allo scopo è stato condotto uno studio per verificare l’efficacia in tal senso dell’Asa in una popolazione generale, controllata in doppio cieco dall’aprile 1998 all’ottobre 2008 coinvolgente 28.980 soggetti di età compresa tra i 50 e i 75 anni residenti nella Scozia centrale, senza malattia cardiovascolare. L’endpoint primario era un composto di evento coronarico fatale iniziale o non fatale o stroke o rivascolarizzazione. Due endpoint secondari erano tutti eventi vascolari iniziali definiti come composti di eventi primari o angina, claudicatio intermittens o attacco ischemico transitorio e mortalità da ogni causa. Dopo un follow-up medio di 8,2 anni, 357 partecipanti hanno avuto un evento primario; nessuna differenza statisticamente significativa si è riscontrata tra gruppo Asa e gruppo placebo (13,7 vs 13,3). All’interno dei partecipanti con malattie cardiovascolari, identificati con un basso Abi in uno screening su una popolazione generale, la somministrazione di Asa rispetto al placebo non è risultata in una significativa riduzione di eventi vascolari.
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