L’approccio basato sulla PCR universale risulta utile nella diagnosi di sepsi neonatale prima dell’inizio della terapia antibiotica. Benché le colture ematiche siano lo standard comunemente accettato per queste diagnosi, possono essere necessarie anche 48 ore per averne i risultati. La PCR in questi casi può aiutare, ma diviene inutile se il bambino è stato esposto a 12 o più ore di terapia antibiotica. Il test, pur offrendo dei vantaggi rispetto a quello della proteina C-reattiva, non è ancora perfetto, e probabilmente non è pronto a cambiare la pratica clinica al momento. La stessa coltura ematica, comunque, ha le sue limitazioni, specie quando sono stati già somministrati antibiotici prima che se ne ottenga una. La PCR universale potrebbe non risolvere il problema, ma è comunque un passo importante in questa direzione. (Arch Pediatr Adolesc Med 2009; 163: 6-14).
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