L’introduzione dello screening pulsossimetrico prima delle dimissioni migliora il rilevamento della circolazione dotto-dipendente nelle cardiopatie congenite neonatali.
Le malformazioni cardiovascolari sono le più comuni fra le malformazioni congenite, ma una porzione considerevole di esse non viene rilevate agli esami neonatali di routine. Lo screening dei neonati con la misurazione non invasiva della saturazione dell’ossigeno è stata proposta come supporto per il rilevamento precoce della circolazione dotto-dipendente, ma finora gli studi in merito sono stati troppo piccoli per ottenere una stima appropriata della sensibilità, e solo due di essi hanno tenuto conto dell’accertamento dei decessi dei casi non diagnosticati nella comunità. In base a quanto rilevato però, questa pratica aumenta il tasso di rilevamento della circolazione dotto-dipendente del 92 percento, e benché essa non appaia poi molto conveniente economicamente a breve termine, la probabile prevenzione della morbidità neurologica e la riduzione della necessità di terapia intensiva neonatale preoperatoria la renderanno anche vantaggiosa a lungo termine. Dati i bassi costi e gli scarsi rischi, lo screening pulsossimetrico neonatale andrebbe introdotto ovunque sia disponibile la cardiochirurgia neonatale. (BMJ online 2009, pubblicato il 9/1).
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