Il   medico  che  interviene  chirurgicamente  senza  il  consenso informato    del    paziente    non  commette  reato,  sempre  che l’intervento  vada a buon fine. E’ questo il senso della decisione delle  Sezioni  unite  penali  della  Cassazione,  che erano state chiamate  a  risolvere  un  contrasto  giurisprudenziale  fra  due orientamenti  piu’ o meno favorevoli ai camici bianchi. Lo riporta oggi  il  quotidiano  Italia  Oggi. Lo scorso 18 dicembre, con una sentenza  le  cui  motivazioni  non  sono  ancora  note,  ha cosi’ risposto  ad  un quesito posto dalla V sezione penale: se commette reato    (lesioni  gravi  e  violenza  privata)  quel  medico  che sottopone  il  paziente  non informato a un trattamento chirurgico conclusosi  con  “esito  fausto”.  Il  caso specifico riguarda una donna  ricoverata  in  un  reparto di ginecologia per una semplice laparoscopia,  e  si  era  ritrovata  senza  una  tuba.  Per  quei presuntuosi  pazienti  che  pretendono  dire  la  loro su cio’ che viene  fatto  del loro corpo, andando cosi’ a offendere gravemente la  liberta’  di  azione  del  medico, non rimane che la negazione preventiva del consenso.

Allegato: Sentenza 24370 del 18 Dicembre 2008 depositata il 21 Gennaio 2009

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