Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) – Buone notizie per i primari ospedalieri. Il Senato ha infatti approvato un emendamento al Disegno di legge Brunetta che modifica la normativa sul pensionamento di questi dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale, “che potranno andare in pensione 70 anni, come i loro colleghi dei Policlinici universitari”. A riferirlo all’ADNKRONOS SALUTE è Stefano De Lillo, senatore Pdl, soddisfatto del via libera “a un emendamento che annulla una discrepanza”. La vecchia normativa consentiva infatti alle aziende sanitarie di poter licenziare i primari ospedalieri, una volta raggiunti i 40 anni di contributi, a differenza dei docenti universitari, che potevano invece rimanere in servizio fino a 70 anni. Da oggi, quindi, la legge sarà uguale per tutti, con prevedibile soddisfazione dei medici del Ssn, che in più occasioni avevano lamentato questa differenza di trattamento. L’emendamento porta la firma di tutti i senatori Pdl della Commissione Sanità del Senato. “L’approvazione di questo emendamento – spiega De Lillo – è un segnale di attenzione che i medici attendevano da anni. Elimina una discrepanza e migliorerà i conti previdenziali”. Ma non solo. Per il senatore, la possibilità anche per i primari ospedalieri di andare in pensione a 70 anni, “rappresenta un’ulteriore apertura da parte del Governo verso una categoria per la quale l’esperienza maturata in tanti anni di professione non può che essere un bene al servizio dei cittadini”.

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