Roma, 19 dic. (Adnkronos Salute) – “Riequilibrare il profilo giuridico sul fronte degli errori medici”. Perché “il sistema attuale non garantisce nessuno, ma è avvitato su se stesso in una serie di blocchi e orientamenti”. A chiederlo è Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, impegnata oggi a Roma in un convegno incentrato proprio sulla responsabilità medica e sulla medicina difensiva.”Non vogliamo creare aree di impunità – ci tiene a precisare il presidente della Fnomceo – ma assicurare più garanzie non solo ai medici, ma anche ai cittadini che sono alle prese, il più delle volte, con tempi di risarcimento lunghissimi. C’è bisogno di soluzioni rapide, non per togliere diritti ai cittadini ma per garantirli meglio”. Uno dei punti più delicati riguarda senz’altro il consenso del paziente ai trattamenti. Su questo fronte, la Fnomceo propone “un differente inquadramento giuridico” del reato di cui potrebbe rendersi responsabile il medico che interviene senza il via libera del paziente. Secondo Bianco, infatti, il reato, pur restando nella sfera del penale, potrebbe essere inquadrato “come violazione dell’autodeterminazione del paziente”, anziché configurarsi, come già avvenuto in passato, come “omicidio preterintenzionale”. Si tratta di “un differente inquadramento, di una derubricazione della pena”.
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