Roma, 19 dic. (Adnkronos Salute) – “Togliere la paura” ai camici bianchi sul fronte degli errori medici. Sia sul piano “della responsabilità civile, che a livello penale”. Il che si traduce in una revisione del sistema che assicuri più garanzie al cittadino, e maggiore sicurezza agli addetti ai lavori in corsia. A dirlo è il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, intervenuto questa mattina al convegno capitolino organizzato dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) sulla responsabilità medica e sulla medicina difensiva.Oltre ai medici ‘strozzati’ da un sistema che paga lo scotto di una “situazione giuridica insufficiente”, i cittadini vengono rimborsati “in media dopo 7 anni, e solo il 10-20% arriva a percepire il rimborso. Inoltre – fa notare Fazio – la medicina difensiva di cui spesso si fa uso per tutela ha pesanti ripercussioni economiche, ma anche conseguenze negative sulla salute del paziente, sottoposto ad esami spesso inutili”. Ci sono molti provvedimenti all’esame del Parlamento, sottolinea tuttavia il sottosegretario, che possono invertire la tendenza. “Alcuni prevedono l’obbligo di assicurazione per la Asl, uno la depenalizzazione” degli errori in corsia. Altri, pur non intervenendo direttamente sul cosiddetto rischio clinico, finirebbero per avere comunque ripercussioni favorevole anche su questo fronte, a detta del sottosegretario. “Il 20-40% degli accessi ai Pronto soccorso – asserisce – è costituito da codici verdi e bianchi. E’ lì che si annida la medicina difensiva. E’ cambiando il sistema e puntando maggiormente sulla medicina del territorio che possiamo contribuire a modificare le cose”.
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