Si chiama P2X3 la molecola-recettore coivolta durante gli attacchi di emicrania individuata da uno studio della Scuola internazionale di studi avanzati (Sissa) di Trieste.La neurobiologa Elsa Fabbretti, che riporta la ricerca sulla rivista dell’istituto, e’ a capo di un gruppo di scienziati che hanno svelato i meccanismi molecolari alla base della trasmissione dell’impulso doloroso.Secondo gli studiosi che lavorano grazie ad un finanziamento di Telethon, l’attivazione di P2X3 e’ associata a variazioni di eccitabilita’ delle fibre nervose che trasportano il segnale del dolore laddove noi lo avvertiamo, cioe’ le meningi, il naso, la mandibola.Altre molecole sono coinvolte nel processo che potenzia l’attivita’ del recettore e la rende piu’ intensa con il tempo; la neurotrofina e il Nerve growth factor (Ngf), che modula l’assetto del recettore.L’autrice ha spiegato che aver individuato il recettore responsabile dell’attivazione trigeminale in condizioni che simulano un attacco puo’ essere molto importante: in futuro si potrebbe riuscire a bloccare solo temporaneamente la sua attivita’ durante un attacco di emicrania e quindi agire preventivamente.

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