La Nefropatia da Mezzo di Contrasto Iodato è una evenienza clinica che in Pazienti a rischio, quali i Diabetici, i Plurivasculopatici e quelli con Miocardiopatia Ischemica puo’ determinare conseguenze cliniche molto importanti che possono coinvolgere fino al 50% di questi soggetti. Nel numero del 9 Settembre di Jama , Somjot S. Brar e i Suoi Colleghi “Vascolari” della Columbia University di Washington, in un Trial Clinico Randomizzato coinvolgente piu’ di 300 Pazienti che dovevano essere sottoposti a coronarografia , evidenziano come sia possibile ridurre in modo significativo l’incidenza del danno nefrologico , con la semplice pratica della idratazione con “salina” allo 0.9%. Infondendo infatti una Soluzione Fisiologica allo 0.9% , alla velocita’ di 3 mL/h nell’ora precedente e di 1.5 mL/h durante e nelle 4 ore successive alla procedura hanno dimostrato gli stessi risultati di efficacia profilattica rispetto ad analoga infusione sicuramente meno maneggevole di Bicarbonato di Sodio.
Quanto rilevato dagli Autori Americani conferma appieno le raccomandazioni contenute nel Manual of Contrast Media edito questo anno nella sua 6° Versione dall’ American College of Radiology che facendo proprie le conclusioni di numerosi trials clinici e di alcune meta-analisi anche recenti, conclude appunto che l’utilizzo di mezzi di contrasto non ionici e a bassa osmolarita’ associati ad una adeguata idratazione con “salina” allo 0.9% sono misure di per sè sufficienti per una teorica protezione dal danno nefrologico.
Nello stesso manuale, considerata l’innocuità’ della sostanza, il suo basso costo e i risultati seppur non sempre univoci di numerose esperienze cliniche, viene proposto anche l’utilizzo della N-Acetilcisteina da somministrarsi per os alla posologia di 600 mg bid nel giorno precedente ed in quello della indagine radiologica. E’ tuttavia da notare che le raccomandazioni più forti riguardano l’attenzione che la classe medica deve avere nell’appropriatezza delle richieste di queste indagini radiologiche, nella necessità della stratificazione del rischio a cui si può sottoporre il paziente al quale si infonderà il mezzo di contrasto iodato ed alla obbligatoria sospensione della terapia con Metformina, pratica che molto spesso, soprattutto per i Pazienti ambulatoriali, viene dimenticata. (JAMA. 2008;300(9):1038-1046).
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