I pazienti asmatici con sindrome del QT lungo che vengono trattati con beta-2 agonisti per via inalatoria presentano un aumento del rischio di eventi cardiaci. Questo rischio viene mitigato dalla somministrazione di beta-bloccanti. Precedenti studi avevano indicato che l’asma è associato ad un incremento del rischio di eventi cardiaci nei pazienti che soffrono di questa aritmia, e che questo rischio diminuisce con la somministrazione di beta-bloccanti, ma la letteratura attualmente contiene solo informazioni minime sugli effetti dei beta-2 agonisti in questi pazienti. Non è comunque attualmente possibile trarre alcuna conclusione sul dosaggio appropriato della terapia con beta-bloccanti che dovrebbe essere impiegata nei pazienti con sindrome del QT lungo in trattamento per l’asma. (Am J Cardiol 2008; 102: 871-4).

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