Un gruppo di scienziati dell’Istituto Pasteur di Parigiha scoperto cellule staminali vive là dove mai si sarebbe aspettato di trovarne: nel cadavere di un uomo morto da 17 giorni.

Le cellule in questione sono dei mioblasti – le cellule che generano i muscoli striati scheletrici - che, come dimostra la ricerca pubblicata su Nature Communications, sono evidentemente in grado di sopravvivere a lungo in condizioni decisamente sfavorevoli. Fonte: ZeusNews.it

Finora si pensava che un corpo morto non fosse certo un ambiente adatto a mantenere in vita delle cellule; la mancanza di flusso sanguigno, ossigeno e nutrienti suggerirebbero esattamente il contrario.

Invece i ricercatori hanno scoperto che i mioblasti erano in uno stato “dormiente”, con un’attività metabolica estremamente ridotta, ma anche inequivocabilmente vivi e ancora in possesso della loro capacità di differenziarsi in cellule muscolari perfettamente funzionanti.

Lo stesso tipo di cellule è stato scoperto ancora vivo anche in topi morti da 14 giorni; inoltre è teoricamente anche possibile che i mioblasti sopravvivano per più di 17 giorni: il cadavere più vecchio in possesso dei ricercatori apparteneva a un uomo morto per l’appunto 17 giorni prima, ma avere la possibilità di studiare i corpi di persone morte da più tempo potrebbe mostrare la presenza di mioblasti ancora vivi.

La scoperta della resistenza di queste cellule è importante perché può aprire nuove strade ai metodi di studio e conservazione delle staminali.

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