Tra i pazienti ipertesi esiste un’ampia differenza di rischio cardiovascolare, in genere sottostimato dall’uso degli attuali modelli di rischio che non considerano insieme la sua valutazione nel breve e lungo termine, con la conseguenza che i soggetti ad alto rischio sono spesso in trattamento subottimale. Lo sostengono Nathan D. Wong, della University of California, a Irvine (Usa), e collaboratori, i quali hanno valutato il rischio globale a 10 anni con il Framingham Risk Score (Frs) di 1.509 pazienti ipertesi di età non inferiore a 30 anni. I partecipanti sono stati anche classificati in base alle linee guida Esh (European Society of Hypertension). Il rischio totale a 10 anni per malattie cardiovascolari (Cvd) è stato calcolato tramite l’algoritmo Frs, basato su fattori quali età, colesterolemia totale e Hdl, pressione arteriosa sistolica, terapia antipertensiva in corso, diabete mellito e fumo di sigaretta. In base ai criteri Esh, inoltre, i soggetti sono stati considerati ad alto rischio se ipertesi di grado 1 o 2 con 3 o più fattori di rischio o con ipertensione di grado 3 senza altri fattori di rischio. La valutazione Frs è risultata in un 24% dei pazienti classificato come a basso rischio, il 21% a rischio intermedio, il 23% ad alto rischio mentre il il 32% è stato identificato come portatore di Cvd. Ma considerando che il 39% di soggetti a basso rischio e il 51% a rischio intermedio risultava a rischio elevato o molto elevato secondo i criteri Esh, complessivamente l’80% dei soggetti erano considerati ad alto rischio usando entrambi i criteri. I tassi di trattamento nei gruppi a rischio di Framingham variavano da 58 a 75%, mentre i tassi di controllo dell’ipertensione erano sopra l’80% nelle persone a basso rischio, ma sotto il 50% nei pazienti ad alto rischio. L’uso degli algoritmi Frs a breve termine per classificare il rischio sottovaluta il rischio nell’arco della vita – secondo gli autori – mentre le linee guida Esh a loro volta, sottovalutano il rischio nei pazienti anziani; combinando le due strategie si può forse identificare il trattamento migliore.
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