Il fatto

La Corte dei Conti sezione giurisdizionale per la regione Molise, condannava un medico specialista per danno erariale conseguente ad illecite, fittizie prescrizioni di prodotti farmaceutici.

L’addebito di responsabilità veniva rapportato ad una ritenuta grave negligenza nella custodia di ricettari, il cui improprio utilizzo aveva prodotto un danno erariale e il rilascio di prescrizioni farmaceutiche inutili, anche nei confronti di pazienti ignari che non avrebbero ritirato i medicinali a loro riconducibili ed il cui costo era stato fatto gravare sul Servizio sanitario nazionale

Secondo l’assunto difensivo delineato nel giudizio di appello avverso la pronuncia di primo grado, il medico era stato vittima di condotte illecite di terzi i quali, si sosteneva, avevano compilato arbitrariamente prescrizioni già sottoscritte e, in altri casi, provveduto anche alla sottoscrizione, falsificando la firma.

Il sanitario, conseguentemente, proponeva denuncia-querela nei confronti di ignoti per furto, abusiva compilazione ed utilizzo di ricette mediche già sottoscritte o in bianco dai ricettari medici in dotazione.

Fonte: Dirittosanitario.net

Il diritto

Il sistema sanitario prevede rigide modalità di consegna del ricettario contenente i moduli per le prescrizioni, al fine di responsabilizzare il professionista nell’attività di somministrazione dei farmaci attraverso il S.S.N.

Quindi ben si può dire che il ricettario, che viene consegnato personalmente o, comunque, nominativamente, altro non è che un bene pubblico, un titolo od un valore, della cui conservazione, utilizzo e gestione è responsabile il destinatario.

La vicenda di causa, ha sottolineato la Corte, pone di fronte ad un caso in cui lo stesso interessato ammette l’uso improprio dei ricettari ad opera di ignoti che avrebbero sottratto i documenti per un uso illecito preoccupandosi però della circostanza solo a seguito della contestazione formalizzata dalla Procura presso la Corte dei Conti, quando invece, data la diretta responsabilità nella tenuta e nella gestione dei documenti, avrebbe dovuto immediatamente segnalare l’accaduto, specialmente nel caso di furto.

In definitiva, il medico responsabile della custodia dei ricettari deve provare di aver posto in essere tutti gli accorgimenti relativi all’adempimento dello specifico dovere.

Esito del giudizio

La Corte dei Conti sez. giurisdizionale centrale ha respinto l’appello confermando le conclusioni della sentenza di primo grado

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