Il paracetamolo, al dosaggio di 1.000 mg, è un trattamento efficace per l’emicrania acuta, e la sua combinazione con metoclopramide alla dose di 10 mg, antiemetico utile a ridurre la nausea e il vomito spesso associati alla cefalea, ha un’efficacia nel breve termine equivalente a quella del sumatriptan per os. È la conclusione di una revisione Cochrane effettuata da Sheena Derry, R. Andrew Moore e Henry J. McQuay, del Pain Research and Nuffield Department of Anaesthetics dell’università di Oxford, i quali hanno selezionato dalla letteratura dieci studi (per un totale di 2.769 partecipanti e 4.062 attacchi) basati sul confronto tra paracetamolo (1.000 mg), da solo o in associazione a un antiemetico, con un placebo o un farmaco attivo, principalmente sumatriptan 100 mg. In tutti gli outcome di efficacia paracetamolo si è dimostrato superiore al placebo, con sollievo dal dolore in una o due ore quando il farmaco è stato assunto rispettivamente per dolore moderato o grave. Sempre rispetto al placebo, paracetamolo si è rivelato superiore nella riduzione di nausea/fotofobia/fonofobia e scomparsa di disabilità funzionale a due ore, e minore necessità di soccorso medico per sei ore. Inoltre il paracetamolo, combinato con 10 mg di metoclopramide, non è apparso differente in modo significativo dal sumatriptan orale nel sollievo dalla cefalea o dalla sensibilità alla luce e al rumore a due ore; la terapia di combinazione, però, rispetto al triptano ha portato con frequenza lievemente superiore alla richiesta di soccorso medico. Infine, se la frequenza di eventi avversi (Ae) è stata simile tra paracetamolo e placebo, quella di Ae maggiori è stata leggermente superiore con sumatriptan rispetto alla terapia di combinazione.
Cochrane Database Syst Rev, 2010; 11:CD008040
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