Lo stress da lavoro colpisce ormai questi tutti e non è un fattore personale come alcuni credono, ma una vera e propria malattia professionale che riguarda ogni lavoratore, ma soprattutto ogni datore di lavoro che deve “monitorare” le varie situazioni per tutelare la salute dei propri dipendenti. Orari, turni, percorsi di carriera, la precarietà e anche i conflitti tra colleghi, sono tutti fattori a rischio che dal prossimo 31 dicembre dovranno essere monitorati in ogni luogo di lavoro per mettere in atto iniziative in grado di eliminare o ridurre al massimo situazioni a rischio: ogni datore di lavoro che non farà questo commetterà un reato.
Lo prevede la circolare firmata giovedì scorso dal ministero del Lavoro in attuazione del “Testo unico sulla salute e la sicurezza nel lavoro”. Il procuratore Raffaele Guariniello ha spiegato che, se un lavoratore si ammala proprio a causa dello stress, si può incorrere nell’accusa di lesioni colpose o maltrattamenti a seconda del caso. Quindi dal 1 Gennaio 2011, tutti i datori di lavoro pubblici o privati, dovranno ottemperare alle disposizioni di legge emanate nel 2008, che in realtà dovevano già partire dal primo agosto scorso, ma una circolare ministeriale aveva dato proroga per il 31 dicembre 2010, indicando l’obbligo di avviare la procedura di valutazione del rischio stress; il datore di lavoro doveva monitorare i propri dipendenti scegliendo un campione da intervistare per valutare le situazioni di rischio.

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