La denervazione simpatica renale selettiva tramite catetere si è dimostrata una tecnica sicura ed efficace per ridurre in modo significativo i valori pressori nei pazienti con ipertensione arteriosa refrattaria ai trattamenti farmacologici. È la conclusione del trial Semplicity Htn-2 i cui risultati finali, dopo un’anticipazione in agosto all’Esc di Stoccolma, sono stati presentati ufficialmente pochi giorni fa a Chicago, durante il Congresso Aha (American heart association), in concomitanza con la loro pubblicazione online su Lancet. In questo studio prospettico, 160 pazienti con valori di pressione sistolica =/> 160 mmHg (150 nei diabetici di tipo 2), nonostante l’uso di tre o più farmaci antipertensivi, sono stati randomizzati – in 24 centri in Europa, Australia e Nuova Zelanda – alla procedura di denervazione del simpatico (n=52) con mantenimento del trattamento in corso o alla sola prosecuzione della terapia medica (controllo, n=54). Gli interventi hanno avuto un elevato tasso di successo. A un follow-up di sei mesi, l’84% del gruppo con denervazione renale ha mostrato una diminuzione di pressione sistolica pari o superiore a 10 mmHg rispetto al 35% del gruppo controllo (p<0,0001). Ciò si è tradotto in una quota di pazienti denervati che ha raggiunto il valore target <140 mmHg in sei mesi pari al 39% contro il 6% dei controlli. «Questa procedura offre un metodo rivoluzionario non farmacologico per controllare l’ipertensione in pazienti che non rispondono a vari antipertensive» ha sottolineato Murray Esler, della Monash university di Melbourne (Australia), primo ricercatore. In generale, la procedura è risultata ben tollerata e non gravata da eventi avversi o complicanze correlate al dispositivo o alla tecnica.

Lancet, 2010 Nov 17.

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