Se le donne assumono analgesici durante la gravidanza possono aumentare la possibilita’ che il bambino nasca con criptorchidismo (testicoli ritenuti), una condizione legata in eta’ matura a maggiori probabilita’ di sviluppare tumori o infertilita’. E’ quanto mette in evidenza una ricerca pubblicata su Human Reproduction da un gruppo di ricercatori danesi, finlandesi e francesi guidati da David Mobjerg Kristensen dell’University of Copenhagen che ha condotto lo studio su quasi 3000 donne incinte e sui loro bambini.
Finora sperimentati solo sui topi, i ricercatori sospettano che gli antidolorifici siano in grado di sconvolgere l’equilibrio naturale degli ormoni maschili durante la gravidanza, ostacolando il normale sviluppo sessuale. Dalla ricerca emerge che, sebbene il paracetamolo possa essere utilizzato sporadicamente senza comportare effetti sulla salute del nascituro, le donne incinte che avevano assunto piu’ di un antidolorifico contemporaneamente avevano un rischio sette volte maggiore di dare alla luce figli con una qualche forma di testicoli ritenuti. Il secondo trimestre – dalla quattordicesima alla ventisettesima settimana – sembra essere il momento piu’ delicato: qualsiasi uso di antidolorifici a questo punto della gravidanza e’ infatti legato a un rischio di criptorchidismo piu’ che doppio. Anche assumere antidolorifici per piu’ di due settimane consecutivamente e’ risultato aumentare il rischio in modo significativo: grande importanza, spiegano i ricercatori, sembra infatti ricoprire la durata del trattamento a base di antidolorifici. Per approfondimenti
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