Un dolore profondo al centro del gluteo e che scende, come una sciatica, posteriormente nella coscia. É la sindrome del piriforme. Un disturbo che non è raro se non nelle diagnosi: secondo recenti statistiche chi soffre di questa dolorosa condizione giunge alla corretta diagnosi in media dopo 6,2 anni e dopo avere consultato 6,5 specialisti. Eppure, questo dolore interessa sette sciatalgici su cento. Il problema è che, fino ad oggi, questo disturbo – descritto addirittura nel 1881 – si è rivelato resistente a tutte le terapie utilizzate in questo campo. Ora però, una grossa mano a chi ne soffre potrebbe venire da un potente veleno naturale: la tossina botulinica.
Ad essere colpito da questa sindrome è un piccolo muscolo a forma di piramide che collega come un ponte l’osso sacro al femore, e che per diverse ragioni si contrae in modo progressivo, tanto da diventare un cordone duro e dolente. Viene così coinvolto il nervo sciatico, fino quasi a stirarlo, senza che risonanza magnetica e le radiografie della colonna vertebrale possano riscontrare il danno.
Se pero, in questo caso, i farmaci anti-infiammatori e miorilassanti si sono rivelati inefficaci, la tossina botulinica possiede una potente azione di inibizione sulla contrazione muscolare, oltre ad una sua azione antidolorifica che è ancora oggetto di studi. La terapia con tossina botulinica, opportunamente diluita, viene eseguita ambulatorialmente sotto controllo ecografico o Tac con l’uso di una elettrostimolatore per avere la sicurezza di iniettare per via infiltrativa, con un lungo ago, esattamente il ventre muscolare del piriforme. Il trattamento può essere ripetuto a distanza di 3 mesi e senza effetti collaterali fin qui rilevati si può arrivare alla risoluzione della sindrome.
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