Tra il 1975 e il 2005 la divisione di Endocrinologia del Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina ha rilevato un notevole aumento della frequenza annua di casi di tiroidite di Hashimoto (Ht) e, a partire dalla metà degli anni ’90, una diminuzione progressiva sia dell’età di comparsa della malattia autoimmune sia del rapporto tra malati di sesso femminile/maschile. Sono questi i dati salienti di una rilevazione condotta da Salvatore Benvenga e collaboratori della sezione di Oncologia clinica del dipartimento di Patologia umana dell’università di Messina. Finora pochi studi avevano valutato i cambiamenti di frequenza della Ht, anno per anno, lungo un ampio periodo di tempo. Tra il 1988 e il 2007, l’équipe siciliana ha effettuato 8.397 esami citologici adeguati mediante agoaspirazione con ago sottile (Fnac) su 8.397 persone inviate in ospedale per l’analisi di un nodulo tiroideo solitario o dominante (totale Fnac e persone: 8.520), con un aumento di 14 volte nel 2007 rispetto al 1988. Nel corso di questi vent’anni, i casi di Ht, tiroidite di De Quervain (Dqt) e tiroidite di Riedel (Rt) sono stati, rispettivamente, 490, 36 e due. I casi di Ht sono stati uno solo nel 1988 e 90 nel 2007, con un significativo trend temporale in salita; al contempo il trend temporale diventa significativamente discendente in relazione all’età al momento del Fnac. All’opposto, negli stessi anni i casi di Dqt erano zero e uno, rispettivamente, senza alcun trend temporale significativo. L’aumento di frequenza di Ht è iniziato nel 1996 (350% rispetto al 1995). Fino al 1995 c’era solo un paziente, ma nel 2005-2007 ce n’erano 22. Questi dati citologici, commentano gli autori, forniscono una conferma indipendente ai riscontri dell’Endocrinologia del Policlinico e supportano ulteriormente la conclusione che soltanto modificazioni ambientali, interagendo con fattori genetici, possano spiegare cambiamenti così marcati e avvenuti in un periodo di tempo relativamente breve.
Ann Endocrinol, 2010 Sep 1.

Tra il 1975 e il 2005 la divisione di Endocrinologia del Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina ha rilevato un notevole aumento della frequenza annua di casi di tiroidite di Hashimoto (Ht) e, a partire dalla metà degli anni ’90, una diminuzione progressiva sia dell’età di comparsa della malattia autoimmune sia del rapporto tra malati di sesso femminile/maschile. Sono questi i dati salienti di una rilevazione condotta da Salvatore Benvenga e collaboratori della sezione di Oncologia clinica del dipartimento di Patologia umana dell’università di Messina. Finora pochi studi avevano valutato i cambiamenti di frequenza della Ht, anno per anno, lungo un ampio periodo di tempo. Tra il 1988 e il 2007, l’équipe siciliana ha effettuato 8.397 esami citologici adeguati mediante agoaspirazione con ago sottile (Fnac) su 8.397 persone inviate in ospedale per l’analisi di un nodulo tiroideo solitario o dominante (totale Fnac e persone: 8.520), con un aumento di 14 volte nel 2007 rispetto al 1988. Nel corso di questi vent’anni, i casi di Ht, tiroidite di De Quervain (Dqt) e tiroidite di Riedel (Rt) sono stati, rispettivamente, 490, 36 e due. I casi di Ht sono stati uno solo nel 1988 e 90 nel 2007, con un significativo trend temporale in salita; al contempo il trend temporale diventa significativamente discendente in relazione all’età al momento del Fnac. All’opposto, negli stessi anni i casi di Dqt erano zero e uno, rispettivamente, senza alcun trend temporale significativo. L’aumento di frequenza di Ht è iniziato nel 1996 (350% rispetto al 1995). Fino al 1995 c’era solo un paziente, ma nel 2005-2007 ce n’erano 22. Questi dati citologici, commentano gli autori, forniscono una conferma indipendente ai riscontri dell’Endocrinologia del Policlinico e supportano ulteriormente la conclusione che soltanto modificazioni ambientali, interagendo con fattori genetici, possano spiegare cambiamenti così marcati e avvenuti in un periodo di tempo relativamente breve. Ann Endocrinol, 2010 Sep 1.

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