La costipazione indotta dal consumo di oppioidi (OIC) può essere contrastata con successo, e con un buon profilo di tollerabilità, ricorrendo alla somministrazione di prucalopride.
La strategia terapeutica si propone a seguito della pubblicazione di uno studio olandese di fase II placebo-controllato in doppio cieco, firmato da Cornelius Sloots e collaboratori dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam: i clinici hanno randomizzato 196 pazienti affetti da dolore non oncologico e OIC in un gruppo placebo e due gruppi di trattamento con prucalopride somministrato alle dosi di 2 o 4 mg al giorno per 4 settimane. La differenza statistica di movimenti intestinali completi spontanei per settimana (SCBM/settimana) tra i gruppi prucalopride e il gruppo placebo ha raggiunto la significatività statistica dopo una sola settimana. Rispetto alla condizione iniziale un aumento di una o più SCBM/settimana è stato registrato nel 35,9% e nel 40,3% dei due gruppi prucalopride (rispettivamente 2 e 4 mg) mentre in quello placebo l’endpoint è stato soddisfatto solo nel 23,4% dei pazienti. Inoltre, nel 60,7% (2mg) e nel 69% (4 mg) dei pazienti trattati con il farmaco è stata raggiunta una media di almeno 3 movimenti spontanei intestinali per settimana, contro il 43,3% del gruppo placebo. Buoni anche i riscontri sui punteggi delle scale Patient Assessment of Constipation-Symptom e Patient Assessment of Constipation-Quality of Life. I più comuni eventi avversi associati alla terapia sono risultati il dolore e la nausea: non si segnalano rilevanti differenze tra i gruppi sperimentali per quanto concerne segni vitali, misure laboratoristiche e parametri elettrocardiografici.
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