Spesso gli inibitori di pompa protonica (PPI) e il clopidogrel sono prescritti insieme, nonostante i benefici e i rischi del loro uso contemporaneo siano poco chiari. Con lo scopo di valutare i potenziali pericoli derivanti dall’uso combinato dei due farmaci, in particolare sotto il profilo del sanguinamento gastroduodenale e di importanti malattie cardiovascolari, la Vanderbilt University School of Medicine di Nashville, Tennessee, ha effettuato uno studio di coorte retrospettivo con identificazione automatica dei soggetti che ricevevano clopidogrel tra il 1999 e il 2005 dopo ospedalizzazione per coronaropatia. In totale sono stati esaminati 20.596 pazienti (comprensivi di 7.593 soggetti che facevano uso combinato di PPI e clopidogrel) ospedalizzati per infarto miocardico, rivascolarizzazione coronarica o angina pectoris instabile. Il pantoprazolo e l’omeprazolo hanno costituito il 62% e il 9% dell’uso combinato di PPI, rispettivamente, e l’incidenza aggiustata di ospedalizzazione per sanguinamento gastrointestinale in utilizzatori di PPI è risultata del 50% inferiore rispetto ai non utilizzatori. Per i soggetti a più alto rischio di sanguinamento, l’uso di PPI si è associato a una riduzione assoluta di 28,5 ospedalizzazioni per sanguinamento gastroduodenale per 1.000 persone/anno. In conclusione, secondo i ricercatori, nei pazienti con grave coronaropatia trattati con clopidogrel, l’uso combinato di PPI è associato con una ridotta incidenza di ospedalizzazioni per sanguinamento gastrico e non aumenta l’incidenza di serie malattie cardiache.
Arch Intern Med, 2010; 152(6):337-45
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