Grazie alle nuove terapie anti ictus, in Italia ogni anno si contano 9.000 vittime in meno, oltre un milione nel mondo. Una ricerca che ha coinvolto 18.113 pazienti in 44 paesi, è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine. Ne parla la Repubblica.
«I risultati sperimentali di un principio attivo – scrive Repubblica – il dabigatran etexilato, sono stati annunciati ieri al Congresso Europeo di Cardiologia (ESC) in corso a Barcellona. Il farmaco agisce su cardiopatici colpiti da fibrillazione atriale e che sono per questo ad alto rischio di ictus. “Si tratta di una molecola destinata a cambiare radicalmente la prevenzione dell´ictus nei pazienti con fibrillazione atriale – afferma Roberto Ferrari, presidente dell´ESC – un problema che hanno 500.000 persone in Italia, cui si aggiungono 60.000 nuovi casi all’anno”».
«Lo studio – continua Repubblica – ha confrontato la nuova molecola con la cura standard, in uso da circa 50 anni, e ha dimostrato che la nuova terapia ha ridotto i casi di ictus del 34% e del rischio di morte del 12%, specie per chi soffre di fibrillazione atriale, il più comune disturbo del ritmo cardiaco. La nuova cura, oltre a ridurre ulteriormente il rischio, non richiede il bisogno di controlli ne interferisce con farmaci ed alimenti. Il dabigatran etexilato è già disponibile in tutta Europa dall´inizio del 2008 in seguito alle ricerche che ne dimostrarono l´efficacia contro la tromboflebite venosa. Bisognerà attendere i primi mesi del prossimo anno per l´autorizzazione al nuovo uso».

Tags:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.