Un elemento di giudizio determinante ai fini dell’accertamento della causalità – anche nel caso dell’astratta esistenza di cause alternative e di frequenze medio basse – è quello dell’immediatezza degli effetti. Se viene somministrato un farmaco a persona allergica al principio attivo in esso contenuto e la persona che l’ha assunto subito dopo presenta i sintomi dell’allergia (anche se si tratta di effetto che raramente si verifica) la probabilità logica si risolve in termini di elevata credibilità razionale che sia stato il farmaco a provocare i sintomi rilevati, soprattutto se possono escludersi altre cause concomitanti. Se i sintomi dell’allergia non appaiono immediatamente – ma dopo alcune ore o giorni – è evidente che le ipotesi alternative assumono quel carattere di plausibilità che può condurre ad una diversa valutazione conclusiva. Nel caso di sottoposto alla Suprema Corte l’immediatezza degli effetti veniva correttamente ritenuta confermativa dell’efficienza causale dell’anticipata estubazione sul verificarsi dell’evento. (Avv. Ennio Grassini – www.dirittosanitario.net).
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