Una revisione degli interventi chirurgici podiatrici suggerisce che il rischio complessivo di tromboembolia venosa è abbastanza basso da poter evitare la profilassi di routine. Questa pratica preventiva comunque rimane raccomandata nei pazienti con un’anamnesi di tromboembolia o che ne riportano fattori di rischio. Le misure preventive raccomandate sono funzione della stratificazione del rischio: i pazienti a basso rischio non ne hanno bisogno, quelli a rischio intermedio devono ricevere una profilassi perioperatoria, e quelli ad alto rischio spesso sono candidati anche alla sua prosecuzione fuori dall’ospedale. In generale, in assenza di fattori di rischio particolari, i rischi comportati dalla profilassi della tromboembolia venosa superano i suoi benefici. (Chest 2009; 135: 917-22).
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