Il Governo e le Regioni hanno raggiunto un’intesa sui nuovi livelli essenziali di assistenza

Entrano tra le prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale il vaccino anti-Hpv per la prevenzione del tumore alla cervice uterina e il parto indolore, e si allunga contemporaneamente l’elenco delle malattie rare. Vengono escluse, invece, 54 prestazioni considerate obsolete, altre 94 entrano a far parte dell’elenco ad alto rischio di inappropriatezza, mentre ulteriori 13 vengono previste solo per alcuni casi specifici. A rendere nota l’intesa è il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, che ha incontrato le Regioni ieri nella sede del ministero in Lungotevere Ripa. L’accordo, tuttavia, viene definito dal sottosegretario “un’intesa di massima”, raggiunta con la “maggioranza delle Regioni”, ma con “il distinguo della Lombardia”, che non sembra pienamente convinta dell’accordo con l’Esecutivo.

Il costo complessivo dei nuovi Lea dovrebbe combaciare perfettamente con il Fondo sanitario nazionale, che per l’anno ormai alle porte ammonta a 102 miliardi di euro. Un risultato che verrà raggiunto anche con una ‘sforbiciata’ ai posti letto, già scritta nella manovra triennale varata dall’Esecutivo (dl 112) e ribadita nell’intesa raggiunta con le Regioni. Il taglio complessivo potrebbe superare le 25 mila unità, se l’indice dei posti letto dovesse passare dall’attuale 4,5 ogni mille abitanti a 4 per mille. Quel che è certo è che i posti letto dovranno scendere di numero, perdendo almeno qualche centesimo di punto percentuale rispetto ai parametri attuali (si calcola 5-7 mila posti letto in meno ogni volta che si riduce di 0,1 l’indice ogni mille abitanti). Tornando all’accordo sulle prestazioni raggiunto, il nuovo nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili – fermo al ’99 – “deve ancora essere definito”, conferma Fazio. Mentre per quanto riguarda le 54 prestazioni uscite di scena, tra queste contiamo l’angioscopia percutanea, il test della secretina, la flebografia renale, la risonanza magnetica mammaria mono e bilaterale. Tra le 94 ad alto rischio di inappropriatezza, invece, rientrano tac e radiografie, ma anche l’esame della colesterolemia. Per queste, le Regioni dovranno prevedere specifici programmi per far sì che vengano eseguite solo quando il cittadino ne ha reale bisogno. Ovviamente la strada appare più in salita per quelle Regioni che, su questo fronte, hanno fatto ben poco, mentre chi ha già battuto la strada dell’appropriatezza avrà vita più facile. Ma proprio su questo punto si solleva il malcontento della Lombardia, stando a quanto riferito dal sottosegretario. “Secondo la Lombardia – spiega Fazio a margine dell’incontro – alcune Regioni finirebbero per esserne penalizzate”.

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