Non vi sono oggi dubbi circa l’efficacia della profilassi anti-trombotica con LMWH nel post-intervento. La maggior parte degli studi hanno però focalizzato la loro attenzione sul periodo di degenza ospedaliera ed i loro risultati di indubbio successo sono da riferirsi a questo limitato lasso temporale. Poco si conosce sulla eventuale necessità di prolungare il tempo di somministrazione anche nelle settimane successive alla dimissione. Una review recentemente pubblicata dalla Cochrane su questo argomento conferma in pieno l’efficacia della profilassi anti-trombotica, sottolineando l’evidenza di un significativo miglioramento se prolungata nel mese successivo ad interventi di chirurgia maggiore addominale e pelvica.

Solamente 4 sui 133 studi presi in considerazione sono risultati elegibili per la revisione, ed in questi studi i pazienti che avevano prolungato la profilassi anti-trombotica nel mese successivo alla dimissione ospedaliera hanno manifestato un evento trombotico nel 6,1% (95% CI 4,0% – 8,7%) rispetto al 14,3% (95% CI 11,2% – 17,8%) osservato in coloro che l’avevano limitata al solo periodo di ricovero (Odds Ratio 0,41, 95% CI 0,26 -0,63, p < 0,0005), con una riduzione dell’incidenza di trombosi  sintomatiche dall’1,7% (95% CI 0,8% – 3,4%) allo 0,2 % (95% CI 0,0% – 1,2%). Tali significativi risultati migliorativi non risultavano peraltro associati ad una aumentata incidenza di eventi emorragici, che sono occorsi nel 3,7% (95% CI 2,4% -5,5%) in coloro che non avevano prolungato la trombo-profilassi  rispetto al 4,1% (95% CI 2,7% – 6,0%) nei pazienti che l’avevano proseguita anche a domicilio (Odds Ratio 1,11, 95% CI 0,62 – 1,97, p = 0,73). Questi dati, limitati alla chirurgia addominale e pelvica, pongono con forza la necessità di rivedere il management della profilassi anti-trombotica nei pazienti chirurgici, e forse anche in quelli internistici. (Cochrane Database Syst Rev. 2009 Jan 21;(1):CD004318).

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