Roma, 30 mar. (Adnkronos Salute) – Termometri al mercurio addio: dal 3 aprile andranno ‘in pensione’. Al loro posto, per misurare la temperatura, ‘avveniristici’ dispositivi digitali, a cristalli liquidi, a raggi infrarossi: più rapidi e di facile lettura, e soprattutto meno inquinanti.

Ma anche più difficili da manipolare per gli studenti che fingono la febbre per non andare a scuola: finora, infatti, bastava avvicinare il vecchio termometro a una fonte di calore per vedere alzare la colonnina di mercurio fino alla temperatura desiderata.Tant’è. Entra quindi in vigore il decreto del ministero del Welfare del 30 luglio 2008, emanato in attuazione di una Direttiva europea per evitare che i termometri finiscano tra i rifiuti e così pure il mercurio, con danni all’ambiente e, a lungo termine, alla salute umana. Chi ha ancora il tradizionale termometro a casa, potrà tenerlo e continuare a usarlo. Ma si tratta degli ultimi esemplari: con il mercurio non se ne potranno più produrre, stabilisce la direttiva. “Una misura giusta”, commenta all’ADNKRONOS SALUTE il farmacologo Silvio Garattini, direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri di Milano. D’accordo anche i pediatri. “Se il termometro si rompe, come è capitato a tutti – afferma Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri – il mercurio si disperde nell’ambiente, oltre al rischio di ingestione o contatto da parte del bambino, con tutte le conseguenze del caso. Chi ha ancora questo tipo di termometro lo tenga come cimelio: noi pediatri ne sconsigliamo l’uso. Se proprio lo si deve utilizzare, metterlo sotto l’ascella: mai in bocca o nel retto”. A diventare cimeli sono destinati anche i barometri a mercurio e gli apparecchi per misurare la pressione. La direttiva Ue al momento non li tocca, ma entro il 3 ottobre 2009, spiega Vincenzo Dona, segretario generale dell’Unc (Unione nazionale consumatori), “la Commissione europea esaminerà la disponibilità di alternative affidabili e più sicure che siano tecnicamente ed economicamente realizzabili per gli sfigmomanometri e le altre apparecchiature di misura contenenti mercurio utilizzate nel settore sanitario e per altri usi industriali e professionali”. “Il mercurio è già abbastanza diffuso nell’ambiente – sottolinea ancora Garattini – e finisce anche sulle nostre tavole: basta pensare ad alcuni alimenti, in particolare il pesce”. La dispersione di questo metallo alla lunga incide sulla salute umana, trattandosi di una sostanza radioattiva e tossica, sotto accusa per gli effetti cancerogeni e sul sistema nervoso.”I termometri non sono certo la fonte principale di dispersione – ammette l’esperto – ma impedire la produzione di nuovi strumenti a mercurio, come dispone la direttiva europea, è un piccolo, ma significativo passo avanti per limitarne la presenza nell’ambiente”. Al posto del tubicino di vetro graduato, si possono utilizzare diversi dispositivi per misurare la temperatura. E che questi metodi non siano attendibili come il tradizionale sistema è “solo un pregiudizio”, spiega Mele. Se utilizzati correttamente, “hanno anzi il vantaggio di essere rapidi, innocui e di facile lettura”. Ecco quelli che sostituiranno il mercurio nell’armadietto dei medicinali degli italiani. I termometri “digitali, con il display, coniugano basso costo e buona affidabilità. Possiamo dire che sono la scelta migliore: la temperatura si può misurare sia per bocca che sotto l’ascella”, elenca Mele. Sconsigliati invece i termometri a cristalli liquidi, “perchè possono dare una lettura errata della temperatura”, avverte l’esperto: 36,8 gradi, per esempio, potrebbero diventare 37,1, facendo scattare il campanello d’allarme febbre. Infine, i termometri a infrarossi. La temperatura si misura per contatto, per esempio inserendo l’apparecchietto nelle orecchie grazie alla sua forma a cono, o anche a distanza per quelli dotati di un puntatore ottico. La precisione è discreta, l’importante, in ogni caso, è usare il termometro correttamente”. Ecco qualche accorgimento da seguire per non incappare in errori: “La temperatura va presa sempre con lo stesso termometro, nello stesso luogo e agli stessi orari, lontano dai pasti e da condizioni di stanchezza o sforzo”, raccomanda il pediatra.

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