Una serie di fattori clinici, facilmente misurabili nella pratica di base, possono essere inseriti in un modello di valutazione del rischio in grado di predire il rischio di fibrillazione atriale (FA) nella popolazione generale.

Analizzando i dati provenienti dal Framingham Heart Study, Schnabel e coll. hanno individuato i fattori associati con l’insorgenza di FA in una popolazione di 4.764 individui seguiti per 10 anni. Età, sesso, indice di massa corporea, pressione arteriosa sistolica, trattamento per l’ipertensione, intervallo Pr, murmure cardiaco clinicamente significativo e insufficienza cardiaca sono risultati tutti associati con la comparsa di FA e sono stati inseriti nel modello il cui C statistico è risultato pari a 0,78. L’incorporazione dei dati ecocardiografici non appariva invece in grado di aumentare il potere predittivo. A parere degli autori “analogamente a quanto avviene per l’infarto del miocardio o l’insufficienza cardiaca, la prevenzione o il differimento della comparsa di fibrillazione atriale potrebbe essere clinicamente fattibile”. Il risk score proposto fornisce ai medici un metodo, facilmente applicabile nella routine clinica, per valutare il rischio individuale di FA e per identificare i soggetti su cui concentrare gli interventi di prevenzione.

Lancet 2009; 373: 739-45

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