La F.I.S.A., Federazione Italiana delle Società di Agopuntura, contesta, in un comunicato, il messaggio parziale fornito da alcune testate giornalistiche italiane, riguardo a due revisioni Cochrane sul ricorso all’agopuntura nel mal di testa.

Secondo il comunicato F.I.S.A., infatti, i risultati delle due revisioni sono, in realtà, estremamente favorevoli all’agopuntura. Le due revisioni hanno preso in esame 33 trial, più di 6700 pazienti seguiti per un periodo variabile dalle 8 settimane fino ai tre mesi dal trattamento, con lo scopo di determinare se l’agopuntura sia più efficace del solo trattamento farmacologico e dell’agopuntura shame (quella controllo) e se sia efficace quanto altri interventi come fisioterapia e massaggi. Entrambe le revisioni, sottolineano dalla F.I.S.A., hanno concluso come l’agopuntura possa essere un valido approccio non farmacologico e fornisca un beneficio aggiuntivo rispetto al solo trattamento degli attacchi acuti o al trattamento di routine. L’unica perplessità riguarda il confronto con l’agopuntura placebo dal quale non si evidenziano differenze significative. Ciononostante gli autori concludono come l’agopuntura dovrebbe essere considerata una normale opzione di trattamento nei pazienti emicranici che desiderano sottoporvisi. Ecco perché, secondo la Federazione degli agopuntori, è fuorviante trarre la notizia, come fatto da alcune testate, che l’azione dell’agopuntura è riferibile unicamente all’effetto placebo, effetto peraltro riscontrabile in qualsiasi atto terapeutico, e che l’importante per l’efficacia dell’agopuntura è non dire al paziente che non funziona. Una non verità scientifica, conclude il comunicato, che la F.I.S.A. contesta anche a tutela dei circa 3000 medici agopuntori che operano in Italia.

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