La terapia genica per l’ADA-SCID, messa a punto all’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica, si conferma efficace anche sul lungo periodo: i risultati della ricerca sono pubblicati adesso sul New England Journal of Medicine Milano, 29 gennaio 2009.
Sono passati piu’ di otto anni da quando Salsabil, la prima bambina palestinese affetta da immunodeficienza combinata grave (SCID) da deficit di adenosin deaminasi (ADA), un enzima essenziale per la maturazione e il funzionamento dei linfociti, e’ stata curata con la terapia genica. La strategia messa a punto dall’Istituto San Raffaele – Telethon per la terapia genica (HSR-TIGET) guidato dalla professoressa Maria Grazia Roncarolo e dal professor Alessandro Aiuti si e’ dimostrata efficace, sicura e duratura nel tempo. Lo studio e’ finalmente pubblicato sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine e raccoglie le conclusioni della ricerca clinica di terapia genica iniziata nel 2000. Oggi si puo’ annunciare con certezza che il trattamento e’ efficace e sicuro dopo molti anni: i primi nove bambini che vivevano isolati dal resto del mondo a causa della loro patologia sono cresciuti, vanno a scuola, fanno una vita normale e possono finalmente dire di essere guariti. Da Salsabil a Abdul Rahim, un altro bambino affetto da ADA-SCID sono passati 7 anni. Abdul e’ un bimbo di origine pakistana nato alla fine del 2006 in Qatar. I genitori avevano gia’ perso tre figli a causa dell’ADA-SCID. Il caso di Abdul e’ tra i piu’ emblematici: dopo la nascita i medici sono stati in grado di diagnosticare subito la sua malattia e sono riusciti a trattare la polmonite che si sviluppa nei primi giorni di vita. Le prime conseguenze dell’ADA-SCID si manifestano con un arresto della crescita e con un danno a livello di vari organi proprio per il grave difetto provocato dalla carenza dell’enzima in molte cellule dell’organismo. Prima della terapia genica, le soluzioni prospettate erano due: il trapianto di midollo osseo, che pero’ poneva il problema del reperire donatori compatibili o la somministrazione di farmaco a base dell’enzima mancante. Purtroppo anche quest’ultima scelta aveva dei limiti: la terapia richiedeva iniezioni settimanali e non risultava sempre efficace. Il lavoro dei ricercatori dell’HSR – TIGET ha dimostrato che e’ sufficiente una sola infusione di cellule staminali del midollo osseo, preventivamente corrette con la terapia genica, per ripristinare nei bambini un sistema immunitario perfettamente funzionante e permettere loro di crescere sani. I genitori e i medici che seguivano Abdul hanno contattato subito HSR-TIGET e avviato le pratiche per il visto in Italia e il trasporto del bimbo. Abdul e’ arrivato a Milano a soli tre mesi e nel giugno del 2007 viene sottoposto a terapia genica. I ricercatori del TIGET hanno prelevato le cellule staminali del midollo osseo del bimbo e hanno inserito in laboratorio una copia sana del gene ADA, utilizzando un vettore retrovirale per trasportarlo nei cromosomi delle cellule malate. Prima della terapia genica, per fare spazio nel midollo osseo per le cellule staminali corrette, Abdul ha ricevuto una dose ridotta di un farmaco chemioterapico il busulfano. Dopo l’infusione delle cellule staminali corrette, queste sono ritornate nel midollo osseo ed hanno iniziato a produrre cellule del sangue contenenti l’enzima ADA normale. Nel caso di Abdul e degli altri bambini, i ricercatori hanno dimostrato che le cellule staminali che contengono il gene ADA sano continuano ad essere presenti ed attive nel produrre cellule del sangue, tra cui linfociti, globuli rossi, piastrine, a distanza di anni dalla terapia. La famiglia del piccolo Abdul e’ rientrata in Qatar a luglio 2008 e tornera’ in Italia nell’estate del 2009. E’ passato poco piu’ di un anno dalla terapia genica e il piccolo sta bene, il suo sistema immunitario sta riprendendo a funzionare normalmente. Il protocollo di terapia disegnato dall’Istituto HSR-TIGET e realizzato nell’Unita’ di Ricerca Clinica Pediatrica gudata da Maria Grazia Roncarolo e’ oggi preso a modello e utilizzato in tutto il mondo: il San Raffaele di Milano e’ quindi il centro di riferimento mondiale per la cura di questa grave malattia genetica. Ad oggi si possono considerare guariti per la vita nove bambini, provenienti non solo dall’Italia, ma da vari paesi del mondo: Arabia Saudita, Belgio, Colombia, Germania, Palestina, Svizzera, Venezuela. Per altri tre bambini - provenienti da Brasile, Canada e Qatar – trattati con successo di recente, si attendono risultati a lunga distanza. Inoltre nel 2005 il protocollo di terapia ha ricevuto la qualifica di medicinale orfano dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMEA): si tratta del primo passo nel cammino che porta al riconoscimento come terapia standard rimborsabile da parte del Sistema sanitario nazionale. L’ADA-SCID detiene anche altri record: e’ la prima malattia al mondo ad essere curata con la terapia genica e ad aver dimostrato che la correzione dell’errore genetico nelle cellule staminali del sangue e’ sicura ed efficace. Questa terapia infatti e’ stata resa possibile grazie a forti investimenti della Fondazione Telethon che in questi anni ha finanziato non solo la ricerca, ma anche lo studio clinico. Gli incoraggianti risultati aprono la strada alla terapia genica con cellule staminali per altre forme di immunodeficienze ereditarie. L’HSR-TIGET ha in programma di iniziare due nuovi studi clinici nel 2009 sulla Sindrome di Wiskott-Aldrich, un’altra forma di immunodeficienza primitiva, e sulla Leucodistrofia Metacromatica, una malattia metabolica degenerativa del sistema nervoso, ed e’ vicino alla applicazione clinica anche per la talassemia. Lo studio e’ stato possibile grazie a finanziamenti di Italian Telethon Foundation (HSR-TIGET), dal’Association fran‡aise contre les Myopathies-Telethon, dall’Independent drug research program of the Italian Medicine Agency (AIFA) e dall’European Commission.
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