• CORTE di CASSAZIONE – Commercio o somministrazione di medicinali guasti
  • TAR SARDEGNA – Indispensabile la mobilità prima del concorso
  • CORTE DI CASSAZIONE – Errore diagnostico del medico curante – Paziente medico – Mancata correzione dell’errore  e nesso di causalità
  • TAR LAZIO – ROMA, SEZ. I BIS – benefici ex lege 104 – per l’avvicinamento è necessaria la dimostrazione dell’inesistenza di altri familiari in grado di provvedere al parente od affine handicappato
  • CONSIGLIO DI STATO -  lavoratori precari – principio dell’ accesso mediante concorso pubblico – questione di legittimità costituzionale
  • SORVEGLIANZA SANITARIA – Omessa sottoposizione del lavoratore ad accertamenti sanitari – Reato permanente
  • CORTE di CASSAZIONE – A quali condizioni il paziente può rifiutare le cure ?
  • CORTE di CASSAZIONE – Caratteristiche e limiti del mobbing
  • CONSIGLIO di STATO – (proporzionato  il licenziamento disciplinare per omessa visita del paziente)

Fonte: Dirittosanitario.net

CORTE di CASSAZIONE – Commercio o somministrazione di medicinali guasti

La fattispecie criminosa descritta dall’art. 443 cod. pen., e cioè il commercio o la somministrazione di medicinali guasti, mira ad impedire l’utilizzazione a scopo terapeutico di medicinali imperfetti e sanziona ogni condotta che renda probabile o possibile la concreta utilizzazione del medicinale guasto. (Fattispecie relativa al rinvenimento in uno studio medico d’ingente quantitativo di farmaci e altro materiale sanitario, scaduto da molto tempo, frammisto a prodotti in corso di validità e in parte utilizzato).

TAR SARDEGNA – Indispensabile la mobilità prima del concorso

Secondo l’art. 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (come modificato dall’art. 5, comma 1-quater, del decreto legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43): «1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. (…). 2. (…) In ogni caso sono nulli gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti collettivi volti ad eludere l’applicazione del principio del previo esperimento di mobilità rispetto al reclutamento di nuovo personale. 2-bis. Le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1 (…)»; Dalle disposizioni sopra richiamate discende l’obbligo per le pubbliche amministrazioni, che intendano effettuare assunzioni di personale, di avviare le procedure di trasferimento mediante mobilità da altre amministrazioni, prima di indire il concorso pubblico.

CORTE DI CASSAZIONE – Errore diagnostico del medico curante – Paziente medico – Mancata correzione dell’errore  e nesso di causalità

Integra il delitto d’omicidio colposo la condotta del medico che, a seguito di un errore diagnostico, dimette il paziente che necessitava di essere ricoverato e di essere sottoposto ad una terapia urgente e il quale, a causa di tale omissione, sia successivamente deceduto, senza che la mancata colpevole correzione dell’errore da parte dello stesso paziente, il quale ne aveva la possibilità essendo a sua volta un medico, possa ritenersi idonea ad escludere il nesso di causalità tra la stessa condotta e l’evento, non costituendo tale ultimo comportamento un fatto eccezionale ed imprevedibile.

TAR LAZIO – ROMA, SEZ. I BIS – benefici ex lege 104 – per l’avvicinamento è necessaria la dimostrazione dell’inesistenza di altri familiari in grado di provvedere al parente od affine handicappato

La dimostrazione che i parenti ed affini dell’handicappato non sono in grado di occuparsi dell’assistenza al disabile non può trovare attuazione per mezzo di semplici dichiarazioni di carattere formale, attestanti (per la maggior parte dei parenti) impegni di vita di carattere ordinario e comune, bensì necessita della produzione di dati ed elementi di carattere oggettivo, concernenti eventualmente anche stati psico-fisici connotati da una certa gravità, idonei a giustificare l’indisponibilità sulla base di criteri di ragionevolezza tali da concretizzare un’effettiva esimente da vincoli di assistenza familiare, nel contemperamento delle posizioni dei soggetti interessati.

CONSIGLIO DI STATO -  lavoratori precari – principio dell’ accesso mediante concorso pubblico – questione di legittimità costituzionale

La stabilizzazione del personale precario può rappresentare una scelta di carattere discrezionale del legislatore, come misura rispondente a criteri di politica sociale, e, quindi, un’ammissibile deroga al principio basilare dell’impiego con le amministrazioni pubbliche, ma non può addirittura sovvertire una normativa vigente espressione  di principi costituzionali consolidati.
Il sistema del concorso del resto è essenziale per un servizio particolarmente delicato quale quello sanitario che impone, proprio per la natura delle mansioni che il personale è chiamato ad espletare (nella specie le mansioni di infermiere),  l’individuazione dei più idonei attraverso il meccanismo del concorso, con una pluralità di concorrenti e con il vaglio di una commissione di esperti.

Sorveglianza sanitaria – Omessa sottoposizione del lavoratore ad accertamenti sanitari – Reato permanente

In tema di prevenzione infortuni sul lavoro, l’omessa sottoposizione del lavoratore ad accertamenti sanitari configura un’ipotesi di reato permanente e non istantaneo, in quanto l’obbligo della sorveglianza sanitaria non è circoscritto alla fase preventiva all’assunzione, ma perdura nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, protraendosi la condotta lesiva dell’interesse protetto sino a quando il datore di lavoro non ottemperi a tale obbligo.

CORTE di CASSAZIONE – A quali condizioni il paziente può rifiutare le cure ?

”nell’ipotesi di pericolo grave e immediato per la vita del paziente, il dissenso del medesimo deve essere oggetto di manifestazione espressa, inequivoca, attuale, informata”. Richiesta di danni, quale conseguenza di una serie di trasfusioni di sangue praticate in un ospedale  nonostante il soggetto, in qualità di testimone di Geova, fosse contrario, per motivi religiosi, a tale pratica terapeutica (circostanza emergente da un cartellino, che egli portava con sè, recante la dicitura “niente sangue”).

CORTE di CASSAZIONE – Caratteristiche e limiti del mobbing

La Suprema Corte dopo aver affermato che per la identificazione del mobbing non occorre che la condotta si sia protratta per un ampio periodo, puntualizza le caratteristiche dello stesso. Ai fini della tutela dell’integrità fisica e morale del lavoratore, il datore di lavoro può, sulla base dell’art. 2087 c.c., adottare tutte le misure necessarie affinché la condotta, anche se causata da altro dipendente, abbia termine. La sua responsabilità esiste anche se materialmente la condotta è posta in essere da terzi collegati.

CONSIGLIO di STATO – (proporzionato  il licenziamento disciplinare per omessa visita del paziente)

L’omessa visita di un paziente costituisce ex se fatto di gravità assoluta capace di giustificare il licenziamento. La sanzione non appare sproporzionata tenuto conto che:
- il fatto illecito avveniva a causa ed in occasione del servizio e in danno di soggetto particolarmente debole;
- non si riscontrava un atteggiamento collaborativo dell’inquisito che, anzi, tentava di coinvolgere un suo sottoposto;
- non veniva dimostrata, in concreto, l’esistenza di una reale situazione di emergenza in altro reparto in grado di incidere negativamente sulle modalità di erogazione della prestazione di pronto soccorso da parte del medico di turno;
- il medico aveva già subito una precedente sanzione disciplinare;
- non venivano provate disfunzioni organizzative attribuibili al datore di lavoro.

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